CLICCA

Archivio delle notizie di graffignananew.it

ARTICOLO TRATTO DA “IL CITTADINO” DEL 25/06/2010 - Una folla al santuario: centinaia di fedeli riuniti al Calandrone 

Merlino. Riti fin dal mattino, tante le autorità presenti  

Una folla al santuario: centinaia di fedeli riuniti al Calandrone 

 

Merlino Fin dall’alba di ieri il santuario di San Giovanni al Calandrone ha accolto centinaia di fedeli, nella giornata di San Giovanni Battista. Alle prime luci dell’alba sono arrivati i primi pellegrini, qualcuno in bicicletta, a riempire le borracce alla fontana dove sgorga l’acqua che la tradizione vuole miracolosa. In molti ad ascoltare la prima messa che alle 5 ha aperto il programma liturgico di una giornata di grande partecipazione religiosa, che si è conclusa alle 20.30 con l’ultima messa. Anche il vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi, ha presieduto una delle celebrazioni, quella dedicata agli ammalati e animata dall’Unitalsi. Più di cinquecento le persone presenti, tra le quali anche i sindaci di diversi paesi della zona e le autorità militari. Il sindaco Giovanni Fazzi ha salutato i presenti arrivati in pullman dalle province di Lodi, Milano e Cremona, ma anche da Bergamo e Pavia. Ha ringraziato il vescovo per il legame pastorale forte con la comunità e il santuario, che è un patrimonio del territorio. Proprio al santuario sono custoditi centinaia di ex voto donati per le grazie ricevute. E la tradizione vuole che sia celebrata, proprio dal vescovo, la messa dedicata agli ammalati e agli infermi, che partecipano sempre numerosi per chiedere l’intercessione di San Giovanni per la guarigione. Monsignor Merisi ha presieduto il rito, mentre al suo fianco c’erano il parroco don Luciano Rapelli e il cappellano dell’ospedale maggiore di Lodi don Alberto Curioni. Nella breve omelia è stata ricordata la figura di San Giovanni Battista, testimone nel deserto, difensore dell’annuncio del Signore fino alla morte per martirio. «Ci insegna - ha detto il vescovo - ad andare avanti nella parola di Gesù. Ad essere d’esempio per gli altri». L’altra considerazione di monsignor Merisi ha riguardato il senso cristiano con il quale si devono accogliere i malati. Una responsabilità della comunità, che deve essere capace di vicinanza. «Dal curare al prendersi cura», ha osservato monsignor Merisi, che ha concluso soffermandosi sulla devozione popolare, che è da incoraggiare affinché si consolidi «da una fede di tradizione a una scelta quotidiana di fede». Successivamente si è svolta la processione eucaristica, mentre uno a uno i fedeli si sono alzati per ricevere la benedizione. Dal comune di Merlino sono stati invitati i primi cittadini limitrofi, che hanno riempito di fasce tricolori il giardino del santuario. Tanti i sindaci e i vicesindaci: Angelo Taravella